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MAGIONE – Una vittoria sulle prime molto amara che però gli è stata di nuovo riconosciuta in un secondo tempo. Alessio Alcidi passa così dalla rabbia alla felicità finale in una gara 2 del Mini Challenge all’autodromo dell’Umbria “Mario Umberto Borzacchini” di Magione che si è protratta ben oltre i 25 minuti più un giro previsti dal regolamento. Il contatto in avvio con il “trasparente” Roberto Gentili gli era infatti costato 25 secondi di penalizzazione, che hanno avevano retrocedere il pilota della Speed Motor al decimo posto assoluto e all’ottavo nella classe “Pro”, per effetto anche della “safety car”, che è entrata in pista per ben due volte e alla fine i distacchi erano stati tutti contenuti. Una decisione che fin dall’inizio, rivedendo le immagini, era sembrata francamente ingiustificata: una punizione che Alcidi non aveva per nulla meritato né ovviamente digerito, senza celare il suo forte disappunto. E allora, raccontiamo subito l’episodio che fino al pomeriggio inoltrato ha pesato sull’esito della gara: Alessio Alcidi, al volante della Mini John Cooper Works preparata da Mini Roma by Caal Racing, parte ancora in quarta posizione ed è abile a guadagnare subito la seconda, poi alla curva Merzario c’è il contatto con la vettura di Gentili, che si gira, finisce sull’erba e in retromarcia rientra in pista alla curva Vecchi Box, dove viene centrata da quella di Maurizio Losi, che chiude qui la sua sfortunata prestazione. “Safety car” già in pista, con Alcidi dietro a Massimo Zanin e davanti a Simone Iaquinta. Si riparte e verso metà gara – di nuovo alla curva Merzario - Zanin sbaglia la traiettoria e sia Alcidi che Iaquinta ne approfittano per passare; adesso, il 37enne di Todi è al comando del gruppo, con Iaquinta che lo tallona senza mollare di un centimetro. La situazione rimane congelata per il secondo ingresso della “safety car”, poi nei minuti finali Alcidi resiste ai tentativi di Iaquinta e taglia il traguardo per primo: una gioia che però dura poco, perché gli arriva la comunicazione della penalizzazione a causa del suo comportamento che era stato ritenuto scorretto. Iaquinta è dunque il momentaneo vincitore; secondo è Massimo Zanin e terzo Diego Giuseppe Mercurio. Alessio Alcidi, accompagnato dal patron della Speed Motor, Tiziano Brunetti, si reca subito in direzione gara per spiegare le sue ragioni, non prima di aver ricordato cosa è successo: “Credo che sia stato Gentili a tentare di spingere me verso l’erba e io ho pagato solo perché lui si è girato, non certo per colpe specifiche”. La visione del filmato sembra confermare le ragioni di Alcidi: la Mini di Gentili lo affianca, per due volte la tocca quasi come se la volesse far uscire di pista e riparte all’uscita della curva con il vantaggio generato dalla traiettoria più corta, poi – non appena si ritrova davanti – si gira ed esce dall’asfalto, ma Alcidi appare esente da responsabilità. Le riprese televisive vengono esaminate più volte e anche da diverse angolature: poco dopo le 18.30 il collegio dei giudici sportivi – una volta acquisito il supplemento delle immagini – decide di assegnare ad Alcidi la vittoria, con Iaquinta secondo e Massimo Zanin terzo. “Credo che alla fine l’equità abbia trionfato e do atto ai giudici sportivi di essere tornati sulla loro decisione – ha commentato un Alessio Alcidi finalmente sereno – perché inizialmente non mi sembravano assolutamente propensi a cambiare idea. Mi godo questa vittoria, alla quale tenevo tanto e ora mi rilasso, in vista delle due tappe decisive”. Soddisfatto anche il patron della Speed Motor, Tiziano Brunetti: “E’ stato restituito ad Alcidi ciò che era legittimamente suo: le immagini parlavano chiaramente e anche i giudici ne hanno preso atto. Ci è mancata soltanto la festa del podio, ma alla fine è andata ugualmente benissimo”. Per il portacolori della Speed Motor è il tanto atteso primo trionfo stagionale, ottenuto peraltro sul circuito di casa e i 32 punti conquistati nelle due gare di Magione (frutto di un terzo e di un primo posto) permettono di ridurre sensibilmente le distanze dai leader della classifica, Gianluca Calcagni e Filippo Maria Zanin, che escono con un sesto e un quinto piazzamento, anche se Simone Iaquinta ha guadagnato terreno, pur rimanendo sempre nel mirino di Alcidi.     

30 luglio 2017

 

Ufficio stampa

Claudio Roselli

Last modified on Sabato, 09 Dicembre 2017 23:00
Paolo Rignanese