Print this page

1° Trofeo Città di Enna: consuntivo

Un weekend di gara distribuito su 2 giorni, invece dei soliti 3, rende tutto molto più intenso: ritmi più veloci, tensione più da phatos del solito, tempi di ripresa più brevi, tempi logistici e di reazione più stretti e concentrati.

Nella giornata di sabato scorso, le 3 categorie presenti hanno vissuto ritmi pressanti tutti alla volta di prove, tra le 2 sessioni di libere per categoria, più una sessione di qualifiche per gli Sport Prototipi e per le Smart EQ, mentre le GT si son giostrate tra ben TRE sessioni di qualifiche..intenso a dir poco.

Gli aspetti positivi di weekend di gara spalmato su 2 giorni sono quelli di poter adempiere alle esigenze dell’Autodromo, al quale (come Imola per esempio) sono concessi solo un tot di giorni all’anno per le gare, a causa delle limitazioni acustiche per il quieto vivere col “buon vicinato” e, altro fattore molto importante, è quello che permette gli abbattimenti dei costi di trasferta per team, piloti e organizzazione (aspetto rilevantissimo), poiché l’aggravio delle spese di trasferta per ciascuna figura è davvero incisivo, tanto da esser talvolta ciò che fa decidere da che parte far pendere l’ago della bilancia sul se fare o no una trasferta, oltre al fatto che rende più conciliabile a più persone che lavorano all’infuori del motorsport di prendersi dei giorni dal proprio lavoro quotidiano per venire a correre (se si tratta di piloti) o di venire a lavorare in gara (se si tratta di tutto lo staff nel complesso)..perchè c’è anche tutto questo!

Torniamo, dunque, ai nostri protagonisti..i campionati.

La giornata di ieri è stata a dir poco super movimentata per davvero tutti, cominciando da una continua rielaborazione del programma, dovuta in primis a una modifica apportata ieri stessa con delle gomme apposte alla prima variante del tracciato, per esigenza delle vetture GT. GT che a questo 1° round vedono un numero ridottissimo di protagonisti sullo schieramento, soprattutto a causa dei costi di trasferta di cui sopra. Le velocità massime da loro raggiunte su questo tracciato “ovale” lungo 4.950 mt è di 270 km/h, mentre quella degli Sport Prototipi monomarca Wolf GB08 Thunder è di 240 km/h (con un picco assoluto di 243 km/h a opera di Matteo Pollini, piuttosto sfortunato questo weekend) e delle Smart EQ è di 135 km/h.

 

Smart EQ fortwo e-cup

Il campionato Smart EQ fortwo e-cup ha avuto un ospite d’eccezione, Alberto Fontana, il noto youtuber meglio conosciuto come “ALBERTO NASKA”, che con questo campionato nel mondo delle elettriche, quest’anno sarà protagonista di ben tre campionati in totale, tra cui anche il campionato Legend Cars e con le Predators nel campionato FX. Peccato per Naska che il weekend si è concluso col botto, sebbene sia finito sul 1° gradino del podio del trofeo Challenger e complimenti a queste bizzarre vetture per aver divertito e stupito anche i siciliani presenti nel loro circuito di casa.

  1. Azzoli è stato il 1° vincitore della serie tutta elettrica. A fargli compagnia sul podio di gara 1: Ghirelli (2°) e Savoia (3°). F. Bencivenni, invece, vincitore del trofeo Junior (2° del trofeo Challenger, vinto da Naska).

In gara 2, il podio cambia con 1° Mosconi, 2° Cannavò, 3° Calvagni. Categoria Junior vinta da R. Longo.

 

Campionato Italiano Gran Turismo - CIGTEndurance

Le prove libere delle GT vedono padroneggiare prima Perolini-Negro-Veglia, poi Schreiner-Huspeth-Fuoco e infine Earle-Perel con la Ferrari 488 GT3 Evo.

Passando alle qualifiche, a distinguersi col miglior crono di 1’34.713 in Q1 è Matteo Cressoni con la Ferrari 488 GT3 Evo di AF Corse. Passa il testimone in Q2 a Middleton a bordo della Lamborghini Huracàn di Imperiale Racing col tempo di 1’34.083. A chiudere in Q3 col tempo di 1’33.061 sarà, poi, Antonio Fuoco, anche lui su una velocissima Ferrari 488 GT3 Evo sempre di AF Corse.

Il weekend per questa categoria si conclude, dopo 3 ore di lunghe battaglie in gara, che corona vincitori 3 diversi team, 3 diversi equipaggi, 3 diverse vetture: al 1° posto l’Audi R8 di Audi Sport Italia e i suoi 3 condottieri, M- Drudi-L. Ferrari-R. Agostini; 2° posto per G. Fisichella-S. Gai-D. Zampieri con la Ferrari 488 GT3 Evo; 3° posto per A. Amici-A. Di Folco-S. Middleton e la loro Lamborghini Huracàn.

Per le GT4, vincono Neri-Fascicolo-Nillson.

Campionato Italiano Sport Prototipi - CISP

Ci soffermiamo un po’ di più su questa categoria, perché stavolta a esser coinvolta è la “storia”.

Infatti, lo sapevate che..?

  • questo campionato latitava da questo circuito da ben 9 anni? Ritornato per la prima volta, però, in questa versione monomarca Wolf;
  • il nostro ben noto Davide Uboldi fu già protagonista a Pergusa esattamente 9 anni fa, quando ancora il campionato comprendeva diversi competitor degli Sport Prototipi, tra cui le Osella, come la PA21E guidata da Uboldi stesso, con la quale siglò una bella doppietta.

Ritorniamo per un attimo sulla già discussa Entry List di cui abbiamo parlato venerdì. Se già a quel giorno, evidenziavamo le notevoli variazioni sia all’iscrizione di questo 2° round, con team e piloti (e pilotesse) fermatisi a Monza e tante sostituzioni, piuttosto che una nuova ragazza (straniera anche lei) che in occasione dei test ufficiali di venerdì, oltre alla bandiera bianca forzata per mano di G. Belotti. Lo stesso sabato la Entry List vede nuovi ribaltamenti, dall’abbandono del salitaro Michele Fattorini a quello del ben tornato Tony Mastroberardino (che forse ritornerà al Mugello, saltando il prossimo appuntamento di Misano), costretto a saltare entrambe le gare per un’uscita in qualifica alla variante delle Piscine, dove ha picchiato, facendogli temere delle fratture, ma rivelatesi fortunatamente solo delle contusioni. Altra novità di sabato, il siciliano Giuseppe Termine. Quali altri sconvolgimenti vedremo tra gli iscritti e i partenti dei prossimi quattro appuntamenti?

Le prove (sia quelle libere che le qualifiche, piuttosto complesse, sicuramente per le troppe interruzioni) del Campionato Italiano Sport Prototipi sono state pressoché turbolenti, con tantissime bandiere gialle e troppe rosse, troppo tempo sprecato e troppo poco tempo utile per testare davvero. Sicuramente se ne sono viste d’ogni e per citarne alcune, al vincitore del 3° gradino di gara 2, Andrea Baiguera, nelle prove gli era andata meno bene, a causa dello stop forzato, dopo soli 3 giri, per il motore; a Giacomo Pollini (in lizza per la vittoria del 3° campionato consecutivo), una gomma lo ha abbandonato per la rottura del montante; per poi non parlare delle avventure vissute a ogni sessione dal francese Philippe Haezebrouck, conosciuto come “Steve Brooks”, che forse per l’intero fine settimana non sembrava molto per la quale, fino alla sua disastrosa conclusione, durante gara 2.

Gara 1: bandiera gialla al 1° giro e ben 13 minuti circa di Safety Car, hanno seriamente compromesso l’intera gara.

Gara 2: gara caratterizzata da alcune uscite-scontri-impatti, a partire da quella di Giancarmine Spadaro del team Bad Wolves fuori al 1° giro, costretto a parcheggiarsi subito a quella di A. Mosca di Zero Racing fuori a causa dell’impatto a opera di D. Pigozzi, indietro di oltre metà della vettura di Mosca (vivacizzando in seguito l’atmosfera con accese discussioni tra i due, tipiche di chi è amareggiato per aver buttato una gara così),fino a quella che ha lasciato tutti col fiato in sospeso a opera ancora di Philippe Haezebrouck del team Luxury Cars Racing, che ha portato a girare accompagnati dalla Safety Car per 12 giri circa (che facendo rallentare tantissimo per i numerosi detriti sparsi nel punto dell’incidente e con la temperatura sempre più alta del clima locale che si aggirava sui 30°, ha portato le vetture a temperature dell’acqua molto elevate, rischiando di compromettere la situazione ulteriormente) e terminata 2 giri prima del termine dei 25 minuti + 1 giro. Pochi secondi dopo l’impatto tra Mosca e Pigozzi, Il francese pare aver effettuato una manovra errata, mentre gli sopraggiungeva Alessio Salvaggio, perdendo così il controllo dell’auto che è saltata sulle proprie ruote rottesi nel mentre e questo ha conseguito nei vari impatti col suolo la rottura della cellula e dell’intero retrotreno. Intervenuti anche i soccorsi, perché si temevano conseguenze sul pilota stesso, ma per fortuna tutto è andato per il meglio, con Philippe che camminava per il paddock sulle sue gambe (e il suo caratteristico sigaro in mano)..vettura e gara a parte.

Due poli opposti, gli esiti delle 2 gare per Matteo Pollini (che quest’anno potrebbe aver la meglio sul cugino Giacomo, il quale si vedrà assente in più round, per concomitanze con l’italiano Karting in cui sta lottando per il 3° posto), arrivato 1° in gara 1, mentre gli è andata poco bene in gara 2, dove si è dovuto “parcheggiare” per la rottura della cinghia.

Alcune considerazioni varie dei piloti di questa categoria, riferendosi al tracciato, sono state che la curva Schumacher (che negli anni è stata modificata), si può dire da fare “a occhi chiusi”, perché hai le ruote sia a destra che a sinistra a limitare il tracciato che in quel punto e con queste vetture percorri a 180 km/h; riferendosi invece al campionato, qualcuno reputa che il livello di competitività sia più basso dello scorso anno, in cui si contendevano la vittoria del campionato a denti stretti i cugini Pollini, col dominante Giacomo, Danny Molinaro, Lorenzo Pegoraro e Federico Scionti. Sarà che le nuove leve 2021, seppur mostrino qualcuno di aver stoffa, sono ancora troppo immature per emulare l’alto livello dei protagonisti 2020? Vediamo come va.

 

L'Ufficio Stampa

Last modified on Martedì, 25 Maggio 2021 13:04
Salcuni Domenico