Alla 24 Ore di Daytona l’Acura conquista la vittoria nell’era dei prototipi ibridi. Tra le GT si impongono Mercedes e Aston Martin
29 gennaio 2023. Sull’epico circuito di Daytona la nuova classe dei prototipi ibridi, denominata oltreoceano “GTP” (Grand Touring Prototype), ha dato grande spettacolo al suo debutto di quest’anno, con la vittoria dell’Acura ARX-06 n.60 del team Meyer Shank Racing condotta da Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves e Simon Pagenaud che si sono alternati al volante durante le 24 ore di gara.
Il team Meyer Shank, che ha celebrato la seconda vittoria consecutiva e la terza in totale nella classica endurance americana, ha preceduto sul traguardo l’altra Acura ARX-06 del team Wayne Taylor Racing, con il numero di gara 10, di R. Taylor / F. Albuquerque / L. Deletraz / B. Hartley.
La Cadillac V-LMDh di Chip Ganassi Racing n.1 è giunta terza con S. Bourdais / R. van der Zande / S. Dixon, l’altra Cadillac di E. Bamber / A. Lynn / R. Westbrook, dello stesso team, ha concluso in quarta posizione. Le prime quattro vetture hanno tagliato il traguardo nell’arco di soli 11,176 secondi dopo 24 ore di gara.
Di certo non è stata una passeggiata per l'Acura vincitrice, visto il problema al cambio che l’ha obbligata ad una sosta ai box per la sua riparazione, mettendo in dubbio anche la possibilità di concludere la corsa. Ma alla fine la vettura giapponese ha saputo riprendere la testa della gara a 97 giri dalla conclusione, aggiudicandosi la terza vittoria consecutiva a Daytona.
Dei nove prototipi ibridi partiti, hanno tagliato il traguardo in otto, solo la Porsche 963 n.6 di Jaminet / Tandy / Cameron è rimasta fuori.
Proton Competition vince al fotofinish in LMP2
L’Oreca LMP2 07 n.55 Proton Competition di Poordad / Pizzi / Allen / Bruni svetta dal mucchio di vetture simili, passando dal dramma della vettura distrutta nel corso delle prove libere alla gloria del successo in gara, per la prima volta a Daytona, con un vantaggio di soli 0,016 secondi sulla Oreca n.4 di Kurtz / Hanley / McMurry / Gutierrez.
Come sempre questa classe è stata caratterizzata da una grande battaglia che negli ultimi 90 minuti ha coinvolto quattro vetture che si sono alternate in testa: le Oreca n.55 e n.4 giunte sulla linea del traguardo al fotofinish, e le Oreca n.35 TDS Racing e n.88 di AF Corse.
La Duqueine n.17 del team AWA si impone in LMP3
La Duqueine D08 n.17 AWA ha dominato la scena per quasi tutte le 24 Ore tenendosi dietro tutti i rivali che hanno dovuto affrontare diversi problemi. Alla fine l’equipaggio A. Mantella / W. Boyd / N. Varrone / T. Merrill ha tagliato il traguardo con 12 giri di vantaggio sulla seconda classificata, la Ligier JS P320 n.33 Sean Creech Motorsport.
E' stata la prima vittoria IMSA per Mantella, Boyd e Varrone. Merrill ora ha due vittorie IMSA in carriera.
A completare il podio la Ligier N. 38 Performance Tech Motorsports con i piloti John DeAngelis, Christopher Allen, Connor Bloum e Cameron Shields.
MacNeil vince la classe GTD PRO con la AMG-Mercedes n. 79
Nella classe GTD Pro la conferma di quanto visto nelle qualifiche: la vittoria è andata alla Mercedes-AMG GT3 N. 79 WeatherTech Racing condotta dallo statunitense Cooper McNeal in equipaggio con i piloti ufficiali Mercedes: Maro Engel, Daniel Juncadella e Jules Gounon.
MacNeil è così riuscito a conquistare la sua vittoria in questa gara dopo dodici tentativi, meritando l’orologio Rolex Cosmograph riservato ai vincitori della 24 Ore di Daytona.
Ad opporsi alla vettura tedesca, sin dai primi giri, la Lexus RC F GT3 N. 14 Vasser Sullivan guidata da Hawksworth / Barnicoat / Conway e la Corvette C8.R GTD N.3 di Garcia / Taylor / Milner. Alla fine l’ha spuntata la Corvette al secondo posto, a soli 3,916 secondi dai vincitori, seguita sul terzo gradino del podio dalla Lexus n.14.
Doppietta Aston Martin in GTD
L'Aston Martin ha conquistato un successo epico alla 24 Ore di Daytona 2023: dopo tredici tentativi è riuscita nella vittoria in classe GTD con la Vantage GT3 Heart of Racing Team condotta da Marco Sorensen, Roman De Angelis, Darren Turner e il copilota/team manager Ian James.
Dopo aver preso il volante, Sorensen aveva perso momentaneamente il primo posto assoluto delle GT a favore della Lexus n.14 di Jack Hawksworth, ma al riavvio dopo una neutralizzazione l’Aston Martin n.27 ha ripreso il comando tenendo a bada e precedendo sul traguardo anche la Mercedes-AMG GT3 N. 79 WeatherTech Racing della classe GTD Pro.
A completare la soddisfazione Aston Martin il secondo posto in GTD della Vantage GT3 n.44 Magnus Racing con i piloti John Potter, Andy Lally, Spencer Pumpelly e Nicki Thiim, che ha tagliato il traguardo a 5,363 secondi dalla vettura gemella n.27.
Terzo posto di classe alla McLaren 720S GT3 Inception Racing condivisa da Brendan Iribe, Frederik Schandorff, Ollie Millroy e Marvin Kirchhofer, seguita al quarto dalla Acura NSX GT3 n.66 di Sheena Monk, Katherine Legge, Mario Farnbacher e Marc Miller.
Accanto alle stelle di AMG-Mercedes, Aston martin, Lexus e Corvette che hanno brillato in questa 24 Ore di Daytona, ve ne sono altre che non si sono mai messe in luce nelle prime posizioni, come Porsche, Ferrari, BMW e Lamborghini. Tra queste, ad acquisire il miglior risultato é stata la Lamborghini; certamente penalizzata dal Balance of Performance al suo debutto di quest’anno nella serie IMSA, oltre a condurre tutte le tre vetture al termine della gara, è riuscita anche a strappare il quarto posto in classe GTD Pro con la vettura n.63 condotta da Romain Grosjean con Caldarelli / Bortolotti / Pepper. Problemi elettronici hanno invece afflitto la Lamborghini Huracan GT3 EVO2 n.83 delle Iron Dames: R. Frey / S. Bovy / M. Gatting / D. Pin, giunte al diciottesimo posto di classe.
In casa Ferrari il migliore risultato della 296 GT3, prevedibilmente ancora in fase di sviluppo, è stato il decimo di classe GTD, raggiunto dalla vettura n. 23 di Triarsi Competizione condotta da O. Triarsi / C. Scardina / A. Rovera / A. Bertolini.
Rammarico per la squadra Cetilar Racing e per la Ferrari 296 GT3 n.47 di R. Lacorte / G. Sernagiotto / A. Fuoco / A. Balzan che non ha potuto mettere alla prova il suo potenziale a causa dei danni subìti dalla vettura nelle fasi della partenza, che l’hanno costretta al ritiro dopo pochissimi giri.
Salvatore Taronno
Foto: LAT Images / ©2023 Richard Dole; ©2023 Jake Galstad;