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Heritage al Salone Retromobile Show 2023

Dal 1 al 5 febbraio 2023 si tiene alla Porte de Versailles di Parigi la 47a edizione del Salone Retromobile, il più antico salone di auto d'epoca d'Europa.
Tra gli oltre 600 espositori presenti quest'anno, lo stand Heritage, sul quale sono presentati quattro gioielli: un'Alfa Romeo S.Z. (1989) e un'Alfa Romeo 1900 Super Sprint (1956), una Lancia Rally 037 (1983), una Fiat-Abarth 850 TC (1964).
Valorizzare il patrimonio storico dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia. Questi gli obiettivi dell'ente Heritage, che offre così nuovi servizi e opportunità agli appassionati di auto d'epoca. Come le visite all'Heritage Hub di Torino e al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, un programma completo di certificazione, restauri e molti altri servizi.

 

 

 

130.000 visitatori attesi, più di 600 espositori da tutto il mondo e più di 1.000 auto esposte: questi i numeri della 47a edizione di Rétromobile a Parigi, Porte de Versailles, il più antico salone di auto storiche d'Europa.

L'ente Heritage, creato a Torino nel 2015 con la missione di preservare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia, mette in luce valori ancora oggi attuali. Sia partecipando ai principali eventi internazionali, ma anche offrendo nuovi servizi e opportunità agli appassionati di auto d'epoca.

Servizi e opportunità evidenziati attraverso i veicoli presenti sullo stand: Alfa Romeo S.Z. e Alfa Romeo 1900 Super Sprint richiamano così le nuove procedure adottate per certificare l'autenticità delle auto d'epoca del marchio, in stretto coordinamento con l'Headquarters.

La Lancia Rally 037, che quest'anno festeggia i 40 anni dalla vittoria nel Mondiale Rally, è solitamente esposta nell'area “Era del Rally” dell'Heritage Hub. Racchiude la ricchezza della collezione storica dei marchi italiani del gruppo Stellantis, aperta al pubblico in via Plava a Torino, nel complesso industriale di Mirafiori. L'Heritage Hub si estende su una superficie di 15.000 mq e ospita circa 300 vetture dei tre marchi Abarth, Fiat e Lancia, oltre a un numero significativo di Alfa Romeo, Autobianchi e Jeep. Lo spazio è aperto alle visite tramite prenotazione online. Rivela un patrimonio storico inestimabile, testimone di un'avventura iniziata più di 120 anni fa.

Infine, la Fiat-Abarth 850 TC, acquisita da Heritage in condizioni "barn find", verrà riportata all'antico splendore grazie ad un meticoloso e diligente restauro di carrozzeria, meccanica, strumentazione interna ed esterna, realizzata dai tecnici di Officine Classiche . L'auto è esposta durante il restauro, a testimonianza della qualità del lavoro svolto.

Esaminiamo ora nel dettaglio i quattro gioielli in mostra.

Alfa Romeo SZ (ES30), 1989

L'esemplare esposto è unico. Questa vettura "franco fabbrica", proveniente dal circuito prove di Balocco, dove è stata utilizzata per vari esperimenti, è uno dei primi esemplari prodotti. Autentica vettura laboratorio, è talmente diversa dalle altre SZ prodotte successivamente da poter essere considerata un prototipo.

Si tratta di un progetto ambizioso, denominato ES30, ovvero "Experimental Sportcar 3.0 litri", nato dalla volontà di Alfa Romeo di riaffermare la sua lunga tradizione di vetture sportive a trazione posteriore, pur utilizzando nuove tecnologie, e affidando la produzione di mille esemplari alla carrozziere Zagato, che li assemblava nella periferia di Milano.

Nacque così l'Alfa Romeo S.Z. (Sprint Zagato), un'auto sportiva filante dalle linee aggressive e ineguagliabili. Montata su un basamento in acciaio, la carrozzeria esterna è realizzata in materiali compositi, mentre pianale e meccanica derivano dall'Alfa Romeo 75 da competizione (Gruppo A), con motore V6 da tre litri portato a 207 CV. per una velocità massima di 245 km/h. Oltre alle nuove fibre composite utilizzate per la carrozzeria, è inedito anche l'utilizzo dei primi sistemi di progettazione e produzione denominati CAD/CAM (Computer Aided Design, Computer Aided Manufacturing). L'utilizzo di questa tecnologia consente per la prima volta di ridurre sensibilmente i tempi di progettazione ma soprattutto migliorie e modifiche in corso d'opera.

La vettura esposta è stata completamente smontata e ampiamente restaurata presso Officine Classiche. Il corpo è stato spogliato e trattato. L'interno è stato completamente ristrutturato, seguendo un approccio conservativo. Il serbatoio del carburante è stato pulito con un trattamento speciale. Anche il motore è stato accuratamente controllato e revisionato. Per quanto riguarda i cerchi, hanno beneficiato di una pulizia completa, preservandone l'originalità.

Alfa Romeo 1900 Super Sprint, 1956

Nel 1955 la 1900 Sprint fu sostituita dalla versione "Super Sprint", rimasta in produzione fino al 1958 per un totale di 599 esemplari. Molto simile al modello che l'ha preceduta, la 1900 Super Sprint presentava un nuovo cambio a cinque marce, sempre al volante, ma con rapporti più corti. La meccanica è la stessa della berlina 1900 Super TI, con cilindrata di 1975 cc, e due carburatori a doppio corpo invertito. Il motore, quattro cilindri in linea, erogava 115 cv. a 5500 giri/min per una velocità massima di 190 km/h.

Tutta l'eleganza dell'Alfa Romeo è racchiusa nel disegno della carrozzeria Touring, che, insieme alla ricerca sui materiali, conferisce alla vettura quelle caratteristiche di leggerezza e basso coefficiente aerodinamico, ottimali per alte prestazioni in competizione.

Grazie al certificato di origine rilasciato da Heritage - Alfa Romeo Classiche, possiamo confermare che l'esemplare esposto sullo stand è stato prodotto il 14 luglio 1956 e venduto 3 giorni dopo, a Parigi. Sia il colore della carrozzeria che il motore sono originali.

Lancia Rally 037 Gruppo B, 1983

Per le stagioni agonistiche degli anni 1982-83, Lancia, con l'ausilio di Abarth, sviluppa l'evoluzione della Lancia Rally conosciuta anche con il nome in codice "progetto 037" e presentata al Salone dell'Automobile di Torino nel 1982. In quel periodo , per ottenere l'omologazione nel Gruppo B, il marchio doveva costruire 200 vetture stradali.

Con un motore 4 cilindri bialbero a camme dotato di compressore volumetrico e installato in posizione longitudinale centrale per una migliore accessibilità, che sviluppa tra 260 e 305 CV a seconda della cilindrata (da 1.995 a 2.111 cc), il Rally 037 è un alto vettura performante, con eccezionale tenuta di strada e design Pininfarina. La cellula centrale dello 037 è una struttura monoscocca in alluminio. Per mantenere la leggerezza, la carrozzeria è realizzata in fibre di poliestere e Kevlar e soprattutto è completamente sfoderabile, il che consente un facile accesso ai componenti dell'auto, essenziali per un'auto da corsa.

La versione da corsa fece il suo debutto al Rallye Costa Smeralda nell'aprile 1982, e corse ufficialmente nella stagione 1983, dominando il Campionato del Mondo fin dalla prima gara del Rally di Montecarlo, vinta da Walter Röhrl. Lo stesso anno, nonostante l'agguerrita concorrenza dei nuovi modelli Audi Quattro a trazione integrale, la Lancia Rally 037 vince il titolo Costruttori nel Campionato del Mondo 1983 e il secondo posto nel Campionato del Mondo Piloti (con Walter Röhrl). Passa alla storia del World Rally Championship come l'ultima auto da corsa 2WD a vincere il titolo supremo.

Vinse anche il campionato italiano ed europeo, guidata da Miki Biasion, che all'epoca aveva solo 25 anni.

Nel corso degli anni sono state preparate per le corse un totale di 53 Lancia Rally 037. L'arrivo della Lancia Delta S4 nel 1985 segnò la fine della sua carriera dopo 6 vittorie nel Mondiale Rally e una traccia indelebile nella storia delle corse automobilistiche.

Questa vettura fa parte della collezione Heritage. È esposto all'Heritage Hub di Torino. Si presenta nella sua livrea più iconica nei colori Lancia Martini.

Fiat-Abarth 850 TC, 1964

Questa rarissima Fiat-Abarth 850 TC, basata sulla Fiat 600, è stata meticolosamente restaurata da Officine Classiche Heritage. La carrozzeria si presenta senza finiture e senza sedili per permettere di apprezzare i lavori di restauro.

La cura maniacale con cui Carlo Abarth ha ridisegnato le parti meccaniche e la ciclistica dimostra il carattere sportivo di questa vettura. Come ognuna delle bielle dei 4 pistoni, riequilibrate inserendo microscopici pesi in titanio all'interno del pezzo, e ognuna delle quali porta la firma autografa dell'operatore che ha eseguito il lavoro.

La Fiat-Abarth 850 TC è la prima vettura dello Scorpione a fregiarsi del badge “Turismo Competizione”. Una tranquilla auto familiare trasformata in un'auto da corsa agile, leggera e reattiva che ha vinto molte gare europee. Partendo dalla Fiat 600 D, equipaggiata con un quattro cilindri in linea da 767 cc e passando ad un alesaggio di 62,5 e una corsa di 69 mm, Abarth aumenta la cilindrata del suo modello fino a raggiungere gli 847 cm3. Da qui il nome della vettura che adotta la cilindrata: 850 TC.

L'auto così trasformata raggiunge i 140 km/h, il che richiede un intervento sull'impianto frenante e la sostituzione dei tamburi con dischi sulle ruote anteriori. Inoltre, la 600 curata da Abarth cambiò rapidamente aspetto: comparvero i radiatori dell'olio sotto - poi invece - del paraurti anteriore, e per raffreddare ulteriormente il motore sempre più potente, il cofano posteriore fu mantenuto in posizione alta grazie a supporti (per generare anche supporto durante le gare in circuito), prefigurazione di quello che diventerà l'ala posteriore, altra firma delle vulcaniche Abarth.

I successi in pista non si fanno attendere, soprattutto nelle gare di durata, che mettono in risalto le prestazioni, ma anche l'affidabilità della 850 TC.

Si segnala, infine, che l'esemplare esposto allo stand ha una storia particolare: l'auto infatti apparteneva alla Guardia di Finanza, che la utilizzava come auto non contrassegnata per la prevenzione e la repressione del contrabbando.

Last modified on Mercoledì, 25 Gennaio 2023 12:22
Paolo Rignanese